THE REEF - AMICI PER LE PINNE. (Shark Bait - 2006)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Kyung Ho Lee, John Fox, Howard Baker
Sceneggiatura di: Scott Clevenger
Storia di: Anurag Mehta, Timothy Peternel
Produttori: Ash Shah, Mark Dippe, Youngki Lee
Produzione: Digi Art, FX Digital, Wonderworld Studios
Animazioni: Digi Art, FX Digital
Distribuzione: MediaFilm
USCITA ITALIANA: 6 LUGLIO 2007
Dalla Corea, complici due studi d'animazione, nasce un lungometraggio interamente realizzato in computer grafica diretto ad un pubblico di giovanissimi ma non solo. Le immagini sono chiaramente ispirate ai blockbuster di Pixar e Dreamworks, come apertamente dichiarato nelle locandine, una scelta discutibile da parte della produzione che cerca di assicurarsi una scia pubblicitaria dai precedenti lungometraggi.
La location principale è certamente il fondo marino, il reef in cui vivono i pesci dai colori più sgargianti ma anche i predatori più grandi del mondo acquatico. Ma la storia inizia a Boston, luogo in cui vive il giovane Tay, un piccolo pesce molto vivace. Una tragedia che colpisce i genitori porta il giovane pesce di città a intraprendere il lungo viaggio verso la barriera corallina dove vive la sua eccentrica zia Wanna. Al suo arrivo Tay incontra la bella Rebecca, la pesciolina più carina di tutto il reef di cui immediatamente si innamora. Ma il giovane Tay non conosce la vita della barriera corallina e, soprattutto, non conosce Troy, un cattivo squalo tigre che terrorizza tutto il reef e anch'esso interessato alla bella pesciolina. Iniziano qui le avventure di Tay che con i suoi nuovi amici cercano una soluzione al problema degli squali e della loro prepotenza sui pesci più piccoli.
Lo script è nato con l'idea dello sceneggiatore Clevenger di ambientare un western in fondo al mare, per lo scontro dei personaggi principali. Si è partito con la base della storia i cui protagonisti fossero pesci, squali e altri abitanti dell'oceano, storia scritta da Mehta e Peternel. Lo script comunque gira tutta intorno al protagonista, un idealista che cerca il suo posto nel mondo alla ricerca dell'aiuto di un vecchio e saggio eremita, causa la sua grande intraprendenza e la piccola forza. Il primo è Tay e il secondo è Ulisse, un anziana tartaruga marina asociale e solitaria. Ma lo sviluppo della storia comprende anche molti abitanti della barriera corallina, prima solitari e poi compatti nel comune interesse, cosa che allarga l'attenzione del singolo sul gruppo nella strada verso l'happy end annunciato.
L'idea di un lungometraggio animato è nata nelle menti dei produttori americani nel 2003 sul set del film "Frankenfish". L'incontro con il produttore coreano Youngki Lee ha fatto nascere un prodotto con una storia Hollywoodiana e animazioni coreane. Questo ha anche ridimensionato il processo creativo degli studio coreani secondo gli standard e i tempi importi dai produttori americani. I modelli sono discretamente disegnati, riprendendo le forme di pesci e altri animali che vivono nell'oceano e attribuendo loro sembianze umane, soprattutto nelle espressioni facciali. Colorazione e texturing sono molto dettagliati, così come i fondali, realizzati con colori sgargianti, elemento fondamentale per la resa delle immagini. Infine il reparto animazione ha dato il meglio cercando di emulare i grandi studi di produzione degli States, ma con un budget di soli 10 milioni di dollari, ad oggi un ottavo o più del budget di una produzione media dei grandi studios americani.
Ma, anche a causa di questo, si è fatto grande ricorso ad animazioni di riempimento, spesso usate più di una volta, cosa molto inusuale e non gradevole da guardare. Le animazioni peccano anche nel poco realismo dei movimenti, soprattutto in chiave di fisica marina, infatti non sembra neanche che gli animali si trovino in fondo al mare; bolle e altre particolarità dovevano trovarsi in quantità industriali per simulare l'ambiente e anche le scene in superficie testimoniano la non sufficiente qualità delle simulazioni dei fluidi. Un prodotto che mostra delle potenzialità da parte degli studios ma che, sicuramente per i ristretti tempi concessi dalla produzione, garantisce appena la sufficienza su ogni campo, storia compresa.
Una piacevole sorpresa riguarda il reparto sonoro. Nella colonna sonora troviamo dei brani della giovane band milanese pop-rock chiamata Mr White Rabbit. Nel 2007 la band entra nelle prime posizioni dei migliori artisti di myspace.com per le preferenze degli utenti; da qui la collaborazione con MediaFilm, l'etichetta che porta il lungometraggio nel territorio italiano, per l'inserimento dei loro brani come colonna sonora della pellicola. L'uscita ufficiale nelle sale italiane è fissata per il 6 luglio 2006. La stessa etichetta cura anche la versione home video.
. Fine dell'articolo.
Leggi...
(Shark Bait - 2006)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
Kyung Ho Lee, John Fox, Howard Baker
Sceneggiatura di:
Scott Clevenger
Storia di:
Anurag Mehta, Timothy Peternel
Produttori:
Ash Shah, Mark Dippe, Youngki Lee
Produzione:
Digi Art, FX Digital, Wonderworld Studios
Animazioni:
Digi Art, FX Digital
Distribuzione:
MediaFilm
USCITA ITALIANA: 6 LUGLIO 2007
Dalla Corea, complici due studi d'animazione, nasce un lungometraggio interamente realizzato in computer grafica diretto ad un pubblico di giovanissimi ma non solo. Le immagini sono chiaramente ispirate ai blockbuster di Pixar e Dreamworks, come apertamente dichiarato nelle locandine, una scelta discutibile da parte della produzione che cerca di assicurarsi una scia pubblicitaria dai precedenti lungometraggi.
La location principale è certamente il fondo marino, il reef in cui vivono i pesci dai colori più sgargianti ma anche i predatori più grandi del mondo acquatico. Ma la storia inizia a Boston, luogo in cui vive il giovane Tay, un piccolo pesce molto vivace. Una tragedia che colpisce i genitori porta il giovane pesce di città a intraprendere il lungo viaggio verso la barriera corallina dove vive la sua eccentrica zia Wanna. Al suo arrivo Tay incontra la bella Rebecca, la pesciolina più carina di tutto il reef di cui immediatamente si innamora. Ma il giovane Tay non conosce la vita della barriera corallina e, soprattutto, non conosce Troy, un cattivo squalo tigre che terrorizza tutto il reef e anch'esso interessato alla bella pesciolina. Iniziano qui le avventure di Tay che con i suoi nuovi amici cercano una soluzione al problema degli squali e della loro prepotenza sui pesci più piccoli.
Lo script è nato con l'idea dello sceneggiatore Clevenger di ambientare un western in fondo al mare, per lo scontro dei personaggi principali. Si è partito con la base della storia i cui protagonisti fossero pesci, squali e altri abitanti dell'oceano, storia scritta da Mehta e Peternel. Lo script comunque gira tutta intorno al protagonista, un idealista che cerca il suo posto nel mondo alla ricerca dell'aiuto di un vecchio e saggio eremita, causa la sua grande intraprendenza e la piccola forza. Il primo è Tay e il secondo è Ulisse, un anziana tartaruga marina asociale e solitaria. Ma lo sviluppo della storia comprende anche molti abitanti della barriera corallina, prima solitari e poi compatti nel comune interesse, cosa che allarga l'attenzione del singolo sul gruppo nella strada verso l'happy end annunciato.
L'idea di un lungometraggio animato è nata nelle menti dei produttori americani nel 2003 sul set del film "Frankenfish". L'incontro con il produttore coreano Youngki Lee ha fatto nascere un prodotto con una storia Hollywoodiana e animazioni coreane. Questo ha anche ridimensionato il processo creativo degli studio coreani secondo gli standard e i tempi importi dai produttori americani. I modelli sono discretamente disegnati, riprendendo le forme di pesci e altri animali che vivono nell'oceano e attribuendo loro sembianze umane, soprattutto nelle espressioni facciali. Colorazione e texturing sono molto dettagliati, così come i fondali, realizzati con colori sgargianti, elemento fondamentale per la resa delle immagini. Infine il reparto animazione ha dato il meglio cercando di emulare i grandi studi di produzione degli States, ma con un budget di soli 10 milioni di dollari, ad oggi un ottavo o più del budget di una produzione media dei grandi studios americani.
Ma, anche a causa di questo, si è fatto grande ricorso ad animazioni di riempimento, spesso usate più di una volta, cosa molto inusuale e non gradevole da guardare. Le animazioni peccano anche nel poco realismo dei movimenti, soprattutto in chiave di fisica marina, infatti non sembra neanche che gli animali si trovino in fondo al mare; bolle e altre particolarità dovevano trovarsi in quantità industriali per simulare l'ambiente e anche le scene in superficie testimoniano la non sufficiente qualità delle simulazioni dei fluidi. Un prodotto che mostra delle potenzialità da parte degli studios ma che, sicuramente per i ristretti tempi concessi dalla produzione, garantisce appena la sufficienza su ogni campo, storia compresa.
Una piacevole sorpresa riguarda il reparto sonoro. Nella colonna sonora troviamo dei brani della giovane band milanese pop-rock chiamata Mr White Rabbit. Nel 2007 la band entra nelle prime posizioni dei migliori artisti di myspace.com per le preferenze degli utenti; da qui la collaborazione con MediaFilm, l'etichetta che porta il lungometraggio nel territorio italiano, per l'inserimento dei loro brani come colonna sonora della pellicola. L'uscita ufficiale nelle sale italiane è fissata per il 6 luglio 2006. La stessa etichetta cura anche la versione home video.